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Anche l’uomo aspetta un figlio!

Negli ultimi decenni, pur mantenendo la consapevolezza che la maternità è della donna, la società ha lasciato  il padre libero
di partecipare alla gravidanza, al parto e all’ accudimento del bambino senza mettere in discussione l’immagine maschile e il suo potere familiare.

La distinzione fra “essere padre”(come riconoscimento da parte dell’uomo di funzioni e responsabilità), e il “sentirsi padre” (che si riferisce alla percezione emotiva della paternità, alla capacità di costruirsi un’immagine di padre accanto al proprio bambino) diviene fondamentale.

E’ quest’ultima capacità, quella strettamente legata alla possibilità di avere un’interazione precoce con il proprio bambino a fare la differenza; soprattutto quando si incoraggia un contatto fisico con il proprio figlio: per favorire questo riconoscimento del ruolo paterno è importante che l’uomo abbia la possibilità di avviare la relazione padre-figlio già durante la gravidanza,  è compito della donna coinvolgere l’uomo nell’esperienza dell’attesa, aiutandolo ad esprimere le emozioni e i sentimenti contrastanti che lo animano, quindi incoraggiandolo ad accogliere quegli aspetti che abitualmente sono ritenuti fragili, deboli e tipicamente femminili al fine di
favorire ottimali interazioni familiari.

L’obiettivo della partecipazione dell’uomo alla gravidanza è quello di favorire lacostruzione della triade madre-padre-bambino, poiché solo questo triangolo costituisce il modello familiare in grado di accogliere i reali bisogni del bambino e consentirgli uno sviluppo armonioso ed equilibrato: l’assenza di una figura paterna, è stato ad oggi riscontrato, genera gravi disturbi nella personalità
del bambino.  E’ necessario quindi che questi nuovi padri siano aiutati il più possibile, perché sono spesso disorientati non vivendo in prima persona la gravidanza: in questi momenti è importante aiutarli ad avvicinarsi alla donna, facendogli considerare che anche se
sicuramente la protagonista del parto è lei, loro possono fare molto.  Sicuramente la continuità della partecipazione dell’uomo alla gravidanza e alla nascita consente un migliore processo d’adattamento all’arrivo del bambino, con una migliore predisposizione dell’uomo a condividere gli altri momenti.