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IL RUOLO PATERNO

IL RUOLO PATERNO

l ruolo della madre durante la gravidanza è da sempre enfatizzato da tutti: nonostante ciò non dobbiamo perdere di vista che la donna è colei che “dà alla luce” ma che il padre è fondamentale per il concepimento e incide molto sulla psiche femminile  già all’inizio della gravidanza.

Il bambino

Così come un padre ed una madre sono essenziali per dare origine alla vita, così queste figure risultano fondamentali per creare la personalità e sviluppare le potenzialità di un figlio, sia pure con un processo che non dura nove mesi ma bensì tutta la vita.

Il bambino si plasma adattandosi al gruppo a cui appartiene: questo gruppo è formato prima di tutto dalla famiglia, un ambiente ristretto che protegge la formazione della sua personalità in armonia con l’ambiente. Madre e padre sono due riferimenti precisi che sostengono tutta questa costruzione.

Diventare padre è un lento, graduale e complesso processo che modifica i ruoli all’interno della coppia con la consapevolezza di impegni e gioie nuove. L’uomo può sentire il peso di questo nuovo ruolo anche prima di avere un figlio: semplicemente quando con la compagna decide consapevolmente di avere un figlio o quando si trova di fronte allo stato di gravidanza.

Prima ancora che il bambino nasca, padre e madre costruiscono delle aspettative su di lui e su quello che la sua nascita comporterà per la vita familiare; ma quali che siano le nostre previsioni , la realtà può capovolgerle. In tutti i casi, l’atteggiamento del padre può modificare la situazione e incidere sulla relazione madre-bambino, come la mamma può fare lo stesso.

Sul bambino influiscono non solo gli eventi importanti all’interno della famiglia, ma anche quelli banali: il tono della voce, una semplice parola, l’espressione del viso, il sorriso, lo sguardo della madre e del padre, possono gettare una luce completamente diversa sulle cose e sulle vicende della realtà. Diventando padre l’uomo compie una serie di esperienze che, secondo gli studi di psicoanalisi, possono ricondurlo all’infanzia: egli rivive in versione più matura la storia dei legami con i propri genitori. Possono quindi agire nell’uomo sia forze che lo portano ad una realizzazione piena e soddisfacente della paternità, sia forze conflittuali che tendono ad ostacolare l’assunzione del ruolo paterno e a favorire sentimenti di difesa più che di donazione di sè.

L’attivazione di questi sentimenti è influenzata anche dalla relazione della coppia. Il ruolo di entrambi i genitori nella famiglia e col figlio viene influenzato anche dalla qualità dell’attesa verso il bimbo che nascerà; egli può infatti essere il frutto di un rapporto affettivo soddisfacente, ma potrebbe anche essere uno strumento per porre riparo a insufficienze nella relazione tra marito e moglie. In ognuno di questi casi l’attesa può determinare complicanze, chiudere il rapporto ma può anche espanderlo, organizzarlo, indirizzarlo verso nuovi canali di comunicazione.

Comunemente l’uomo adotta atteggiamenti protettivi verso la compagna per farle affrontare la gravidanza in maniera serena, la aiuta a superare ansie, paure, insicurezze, atteggiamenti ostili verso il figlio: il marito si prepara attivamente al futuro ruolo di padre quando è interiormente convinto delle risorse della propria compagna. Se manca la fiducia reciproca anche il processo d’attesa verrà vissuto separatamente, senza possibilità di aiuto reciproco con grave difficoltà per un’assunzione dei ruoli corretti da parte di entrambi i genitori.

Proteggere la gravidanza

Durante la gestazione l’uomo e psicologicamente influenzato dalle modificazioni della donna. Entrambi i genitori, seppure in maniera diversa, vivono ansie e gratificazioni, paure e speranze, che hanno caratteristiche nuove rispetto al passato ma sono significative perché incidono sulla loro vita emotiva. Il padre può offrire un valido aiuto alla donna, la sua protezione nei momenti difficili e la sua partecipazione serena e rassicurante ai problemi che si presentano di volta in volta, aiutano la futura mamma a superare eventuali disturbi e ad accettare i disagi che il bambino le procura.

La capacità di parlare con lei senza ansie e paure, permettendole di sfogare le preoccupazioni senza paure di rifiuto o allontanamento, garantiscono al bambino una preparazione più serena alla nascita e contribuisce alla serenità di tutti i componenti della famiglia. Vi è infatti un rapporto diretto fra lo stato emotivo della madre e addirittura della coppia e i primi stadi di sviluppo del bambino. I neonati le cui madri hanno avuto una gravidanza serena hanno rivelato, in tutte le ricerche, minore irritabilità, un positivo sviluppo fisiologico e maggiori capacità di ripresa da una condizione di stress: in sintesi maggiore solidità fisica e psichica.

Il ruolo del padre non si arresta sulla porta dell’ospedale dove consegna la sua donna con le doglie all’ostetrica. Il parto è un evento naturale nella vita della famiglia che ha tre protagonisti: la madre, il bambino e il padre. I padri in sala parto sono di aiuto alla donna: sanno offrire coraggioggio e sicurezza.

Alla nascita il bambino vive in simbiosi con la madre che gli procura cibo e lo aiuta ad entrare in relazione con l’ambiente. Il padre può offrire un aiuto insostituibile che arricchisce questa prima fase della vita e tutto il futuro del neonato attraverso quella che può essere definita “barriera protettiva” con la sua protezione e la sua vicinanza può offrire al suo bambino esperienze tattili, olfattive e visive che arricchiscono la sua vita.

La pelle è il più esteso apparato di comunicazione e il bambino è dotato di una sensibilità cutanea vivissima che gli permette di relazionarsi con noi e con le cose. Una stimolazione tattile adeguata, fare il bagno, cambiare il pannolino, cullare, giocare con il neonato servono, oltre alla gioia della conoscenza reciproca e del darsi un reciproco piacere, a fargli prendere coscienza di se, del proprio corpo e gli consentono di “nascere” davvero.