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La dieta per la mamma

La mamma che allatta non deve seguire una dieta particolare: può mangiare di tutto! Non ci sono cibi che possano rendere sgradevole il sapore del latte, neanche l’aglio, la cipolla, il cavolo o gli asparagi. E’ vero che il latte cambia sapore, ogni volta che la mamma mangia qualcosa di diverso, allo stesso modo in cui cambiava sapore il liquido amniotico (che il bambino ingerisce quando è ancora in grembo). Il continuo, relativo, cambiamento di sapore del latte lo rende ogni volta diverso e più appetibile per il bambino. Neanche voi, se ci pensate, mangereste tutti i giorni un cibo con un sapore sempre identico! E’ anche vero che i legumi possono causare gonfiore alla mamma che se ne ciba. Questo fastidio, però, è causato dalla cellulosa contenuta nella buccia dei legumi. La cellulosa non viene assorbita dall’intestino e, tantomeno, passa nel latte.

Non c’è neanche bisogno di mangiare molto di più, per produrre latte. Si consumano circa 700 calorie, mentre si allatta esclusivamente un bambino: 200 calorie vengono fornite dal grasso accumulato durante la gravidanza (che, perciò, gradualmente si smaltisce) e 500 calorie in più vengono fornite dalla dieta. Passate le primissime settimane in cui la produzione di latte si stabilizza, si può anche pensare di perdere un po’ di peso, se si è ingrassate troppo in gravidanza. L’importante è cercare di seguire una dieta variata (e non una dieta a base di sole bistecche ed insalata, ad esempio) e a non perdere più di 500 grammi alla settimana, ovvero 2 Kg al mese. Questo dimagrimento lento non influirà sulla produzione e composizione del latte materno.

Può darsi che il bambino sviluppi un’intolleranza o una allergia a qualcosa che mangia la mamma, specialmente se in famiglia ci sono dei soggetti allergici. Il solo fatto di essere allattato proteggerà in gran parte il bambino dalle allergie, ma in qualche caso particolare, può succedere.

Gli alimenti più incriminati sono le proteine del latte vaccino, le uova, arachidi, soia, noci, pesce e grano. Se si sospetta che un bambino sia intollerante ad uno di questi alimenti, la mamma potrà eliminarli, uno alla volta, dalla sua dieta per due settimane e vedere se il bambino migliora. Se dopo due settimane il bambino presenta le solite reazioni, si potrà ricominciare a mangiare l’alimento escluso in precedenza e cominciare a provare ad eliminare quello successivo. Non sempre questa dieta ad esclusione porta a dei risultati, ma si può tentare.

Molte volte viene detto alla mamma che, per produrre tanto latte, deve bere molto; ebbene: è pur vero che bisogna idratarsi adeguatamente e bere a sufficienza, tanto quanto il nostro senso di sete ci impone, ma è anche vero che bere più di quanto ne sentiamo il bisogno, fa diminuire un pochino la produzione di latte. Si può bere acqua, succo di frutta e tisane (possibilmente non fatte con i semi di finocchio perché, contenendo un fitoestrogeno, fa diminuire un po’ la produzione di latte). Per quel che riguarda le bevande alcoliche, birra compresa, ricordo che l’alcool passa velocemente nel latte, causando possibili danni anche di grave entità. Se si desidera bere un mezzo bicchiere di vino o di birra, si suggerisce di farlo subito dopo la poppata e di aspettare 2 ore e mezzo prima di far poppare di nuovo il bambino. I superalcolici, invece, è bene evitarli del tutto. Parliamo del caffè: la caffeina passa nel latte, rendendo il bambino nervoso ed irritabile. Un neonato ci mette 96×5 ore a smaltirla dal suo organismo. Si capisce, perciò, che se una mamma beve un caffè al giorno, il bambino non ha ancora fatto in tempo a smaltirne un decimo, che gli piomba addosso un’altra dose di caffeina. A sei mesi di età, invece, il bambino diventa molto efficiente a smaltire la caffeina, persino più di un adulto, ovvero solo 2,6 x 5 ore. A quel punto un caffè al giorno è permesso. Faccio notare che la cioccolata contiene teobromina, una sostanza simile alla caffeina. Molte mamme sentono un gran voglia di cioccolata, mentre allattano: è bene fare attenzione, però.

Buon appetito e buon allattamento a tutte!

 

articolo curato da: Francesca Ferrari Consulente professionale in allattamento materno IBCLC Lucca- Pisa – Pistoia     www.allattamentoibclc.it 347/9968934 francescaferrariallattamentoibclc.it           e Elisa Godi, Ostetrica