Iniziare lo svezzamento: quando, come?

Come raccomandato dall’organizzazione Mondiale della Sanità, il bambino non ha alcun bisogno di integrare la sua alimentazione costituita da latte materno, fino al sesto mese. Infatti, alla nascita l’intestino dei bambini è ancora immaturo e necessita di un po’ di tempo perché sia pronto a digerire alimenti diversi dal latte materno.
Ad oggi, gli studi più recenti mettono in correlazione uno svezzamento precoce all’aumentato rischio di sviluppo di allergie.
L’introduzione di cibi solidi è una fase importante della crescita e dello sviluppo di un bambino: i diversi sapori sono già noti grazie al latte della mamma: ora, con l’assaggio diretto dei cibi solidi potrà abbinare il gusto, la forma e la consistenza dei vari cibi, oltre a diventare padrone dei suoi ritmi e della manualità.
Esistono precise indicazioni su quando somministrare diversi alimenti a causa dell’intolleranza che si potrebbe verificare se la somministrazione è precoce; ascoltate attentamente ciò che dice il pediatra, per non sensibilizzare il bimbo a sostanze che potrebbero creare intolleranze permanenti.
Per le quantità e le modalità di far conoscere al bimbo i nuovi alimenti, dovrete essere voi due a creare le condizioni adatte all’entrata in questo mondo nuovo ed entusiasmante. Il principio della gradualità è sempre valido: non si svezza un bimbo in pochi mesi (a meno che non sia lui a farvi capire che è pronto) e non si somministrano nuovi alimenti contemporaneamente.
Se rifiuta ciò che gli offrite, non insistete: dimostrerà ben presto di avere suoi gusti precisi. Assecondateli.
Lo scopo non è quello di farlo diventare subito grande adeguando i suoi pasti a quelli familiari ma piuttosto quello di fargli amare il cibo, incuriosirlo per i nuovi gusti e fargli scoprire che la tavola, tutti insieme è bella, non solo per condividere i pasti!