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Attacco adeguato al seno per prevenire le ragadi: ecco come.

Attacco adeguato al seno per prevenire le ragadi: ecco come.

un corretto posizionamento al seno fin dalle prime poppate è la maniera più efficace per prevenire l’insorgenza di dolorose ragadi del capezzolo materno. Allattare al seno non dovrebbe far male alla donna, dolore significa che qualcosa non va bene, in questo caso meglio staccare il bambino, provare a riattaccarlo e, se non si risolve, consultare un’ostetrica.

L’ideale è che la mamma si seguita da un’ostetrica che, fin dai primi attacchi, controlli il posizionamento del neonato e insegni alla madre a controllare che tutto sia giusto; anche il semplice cambiamento delle posizioni di attacco può essere utile a variare le zone di sollecitazione del capezzolo e dell’areola sottoposte alla sollecitazione della suzione.

Il neonato, per attaccarsi bene, dovrebbe essere sveglio e interessato al seno, la mamma dovrebbe trovarsi in una posizione comoda e sostenere il bambino: la testa del bambino deve essere rivolta verso il seno della madre, le spalle e l’addome devono toccarre l’addome della mamma per stare cioè pancia a pancia.

Dove aver stimolato con  la punta del capezzolo le labbra del bambino, si deve attendere che il neonato abbia la bocca ben aperta, spalncata, prima che venga attaccato.

Il bambino è correttamente attaccato al seno se:

-le labbra sono girate in fuori

-buona parte dell’areola è scomparsa in bocca al bambino (non deve prendere solo il capezzolo, mai!)

-il mento ed il naso del neonato “toccano” il seno della mamma

-mentre succhia si sente deglutire ogni tanto (non schiocchi).